Nell'arte africana, le maschere legate all'agricoltura assumono un significato particolare, in particolare presso i Bambara o Bamana, dove la quinta società iniziatica, chiamata tyiwara (tyi per "coltivare" e wara per "cerbiatto"), è praticato ancora oggi in alcuni villaggi. Queste maschere con cresta, che rappresentano antilopi, orici o antilopi, a seconda delle varianti, sono disponibili verticalmente e orizzontalmente. Presentati in coppia, maschio e femmina, i portatori di queste maschere adottano una coreografia simbolica legata alle attività agricole. Nella regione di Bamako e nel sud del paese Bamana, questi stemmi presentano una composizione stilizzata, spesso orizzontale e possono incorporare anche altre forme animali come il pangolino, il formichiere o anche il pitone. Portati sulla sommità del capo e tenuti fermi da un piccolo cesto, questi stemmi accompagnavano i danzatori durante i rituali del tòn, associazione dedita ai lavori agricoli. Le maschere saltavano attraverso i campi per scacciare nyama, odori malvagi e individuare potenziali pericoli. Erano anche responsabili dell’eliminazione degli spiriti nocivi che potevano danneggiare la crescita dei raccolti e la vitalità dei semi.
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